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giovedì 14 febbraio 2013

Ecologia, energia e lavoro


Sono alla frutta”, mi ha detto ieri un vicino di casa di 45 anni con il quale mi sono fermato per scambiare le solite quattro parole, “la ditta dove lavoro ha deciso di licenziare 100 persone delle 146 che compongono il suo organico.
Sto presentando domande di lavoro dovunque ma… neanche mi rispondono.”
E’ proprio questo il dramma di chi perde il lavoro: non arrivano risposte.
Risposte che, prima ancora che da qualche tessitura o fonderia in via d’estinzione, dovrebbero arrivare da chi si è assunto il compito gravoso di gestire la comunità del presente e di progettare programmi per quella del futuro, ossia la politica.
Chi ha perso il lavoro, purtroppo per lui, dovrà adattarsi ad una nuova attività.
Un’attività, forse, sconosciuta che lo costringerà a frequentare un corso professionale (magari in scuole serali di antica memoria) per acquisire una nuova professionalità.
Nel quotidiano “la Repubblica”, di Domenica 10 Febbraio, un’intera pagina era dedicata al lavoro. Il giornalista Corrado Zunino ha elencato minuziosamente, corredando il suo articolo con i dati del caso, quali siano le attività che è possibile intraprendere e, al contrario, quali siano quelle da evitare. A prescindere dall’elenco dal quale si evince che servono, infermieri, cuochi, idraulici, saldatori, elettricisti, meccanici, falegnami ecc… ciò che mi ha favorevolmente colpito e la notizia che, nei prossimi anni, il settore più ricettivo per la forza lavoro sarà quello della chimica che si occupa di “Green Economy”; quello legato al riciclo ed allo smaltimento dei rifiuti; quello che procurerà energie alternative al nucleare ed ai combustibili fossili; oltre, naturalmente, all’agricoltura e alla botanica. Si parla da molto tempo di queste cose ed il mondo universitario, insieme a quello giornalistico, ha fondato un’associazione chiamata “Italia Orienta” che dal prossimo 17 Marzo inizierà un tour in 40 città italiane per parlare con gli studenti pronti ad affrontare le sfide del futuro.
Ciò non vieta, è evidente, che tutti i Comuni che hanno la volontà per farlo possano anticipare l’associazione “Italia Orienta” per prendere qualche utile iniziativa a favore di chi ha perso o sta perdendo il posto di lavoro.
A Rescaldina, per quanto si sa, i nostri amministratori hanno gia deciso di erodere altro suolo agricolo per farci poi diventare tutti commessi di enormi città mercato.

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