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mercoledì 13 febbraio 2013

Il mio voto è per il Partito Democratico

- Sono contenta di militare in un partito ed ancora di più nel Partito Democratico, pur sapendo che, come ogni altro organismo, manifesta lacune, incongruenze... per me l'esistenza dei partiti dimostra la presenza di democrazia e, in particolare, il PD deve rappresentare una democrazia partecipata.
- Sono contenta di vedere un simbolo di partito senza il nome di un singolo perchè un'ideologia penso non si debba identificare con un personaggio, anche se questo è il leader che ha avviato il movimento.
- Sono contenta di sentire la parola "collettivo" e che "...anche se la vittoria dovesse essere del 51% bisogna governare come se fosse del 49%..."
- Sono contenta perché il PD ha capito che la dimensione individuale deve mediarsi ed integrarsi con quella del gruppo di appartenenza e con la dimensione istituzionale del complesso sistema parlamentare. Un collettivo di persone non deve essere vissuto come la sommatoria del lavoro dei singoli. Non deve esserci un "lavoro in gruppo" ma un "lavoro di gruppo" perché nel lavoro in gruppo c'è la cultura di coppia: io e l'altro, io e gli altri, io e l'organizzazione, io e il mio compito... Nel lavoro di gruppo invece c'è la cultura di gruppo dove prevale il  "noi" e dove l'Io è al servizio del "noi". Non ci deve essere una situazione degli uni accanto agli altri ma gli uni insieme e per gli altri. Solo così la società può diventare il luogo per dare a tutti un senso.
- Sono contenta di credere che "chi ha di più, dia di più" (in progressione...) Nella storica distinzione tra ricchi e poveri, cambia il criterio di separazione cioè di quanto denaro bisogna possedere per entrare in una categoria o nell'altra, oggi la nuova povertà si misura non solo con il non soddisfacimento dei bisogni primari ma anche con la mancanza di beni di consumo psicologicamente importanti perchè esigenze sociali. Detto questo vorrei specificare che "dare di più, chi ha di più..." vuol dire mettere le proiprie competenze specifiche a disposizione, vuol dire impegno sociale, vuol dire creare e organizzare lavoro seguendo correttamente le regole di mercato, di salario, di sicurezza, di fisco..., vuol dire respingere corruzione, elusione, evasione; vuol dire inserire dentro la povertà intesa come mancanza di denaro, altre forme di ricchezza (cultura e impegno sociale) perchè ci deve essere un bilancio positivo tra gratificazione e frustrazione, tra speranze e delusione. 

Tante altre cose potrei aggiungere per spiegare la mia fede politica, ma mi domando se interessano, quindi finisco dicendo che sono contenta di emozionarmi mentre scrivo questi miei pensieri, poi, posso essere giudicata del 1921, una comunista, una cretina ed una illusa, ma io credo che il PD possa tradurre in pratica ciò che credo, sempre con l'aiuto e la collaborazione di tutti, anche la mia e anche la tua. 

Ketty Marabini

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